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Victor Horta
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BelgioL’edificio dell’architetto Victor Horta è il simbolo di una nuova visione architettonica che propone l’unitarietà degli elementi costruttivi e decorativi: «un discorso armonico impostato sul movimento agile e scattante della linea “à coup de fouet” (a schiocco di frusta) che, dalla facciata, serpeggia all’interno, nell’atrio luminoso dominato dalla celebre scala “a giorno” scandita dalla sottile colonna in ferro, quasi stelo di un enorme fiore esotico, e invade le pareti, dove la struttura metallica, in vista, diventa la protagonista di un nuovo spazio fluido e avvolgente». (Masini 1978, pp. 108, 109) |
![]() Interni Hotel Tassel. |
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![]() Henry Van de Velde
Manifesto Tropon, 1898. Straordinaria è la versatilità di Henry Van de Velde, designer e architetto di talento, che promuove l’Art Nouveau con scritti e pubblicazioni, giungendo a dirigere dal 1908 la Scuola d’arte applicata di Weimar, il futuro Bauhaus. |
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![]() Fibbia in argento e ametista, 1898. Henry Van de Velde
Il suo linguaggio architettonico, sempre più pulito e funzionalista, andò evolvendosi verso il Movimento Moderno. Le stesse linee pulite adotterà Léon Sneyers - fautore della Secessione viennese - nel progettare il padiglione belga ai Giardini della Biennale modificato nel tempo dai successivi interventi. |
![]() Léon Sneyers
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![]() Léon Sneyers
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![]() A. De Bosschére
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![]() Virgilio Vallot
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