Vittore Carpaccio
L’arrivo degli ambasciatori
Tela, 275 x 589 cm
Venezia, Gallerie dell'Accademia.

La composizione

Il telero presenta, scanditi da elementi architettonici, i diversi momenti della narrazione: l’arrivo degli ambasciatori alla corte di Bretagna, la presentazione della proposta di matrimonio del principe inglese, la camera dove Orsola pone al padre le proprie condizioni per acconsentire alle nozze. Carpaccio firma il telero nel foglio dipinto in basso dove si legge: OP. VICTORIS / CARPATIO / VENETI, e ambienta la storia in una Venezia sognata, trasfigurata dove architetture reali si accostano a edifici immaginari come il tempio posto al centro della prospettiva. Sul fondo della laguna si intravedono la fortificazione, che ricorda la Punta della Dogana come si presentava prima della trasformazione seicentesca, e l’isola di San Giorgio.

La complessa rappresentazione "teatrale" presenta una moltitudine di personaggi vestiti secondo la moda del tempo, a questi appartiene l’uomo collocato a sinistra, davanti alla balaustra che delimita la scena. Egli, a confermare il carattere di “rappresentazione” dell’immagine, interpreta la figura del "festarolo", colui che nel teatro rinascimentale entra in relazione con il pubblico commentando i momenti salienti della storia. Analogo è il ruolo interpretato dall’anziana nutrice di Orsola che, seduta ai piedi della scala, attende di entrare in scena e raggiungere la principessa nella stanza descritta con accuratezza da Carpaccio.

L’abbigliamento

  • I nobili veneziani indossano lunghe toghe cremisi e sul capo portano i tocchetti neri.
  • Gli Inglesi si distinguono per le cappe lussuose o le sopravesti in velluto e per i berretti di feltro o i cappelli a tesa larga piumata.
  • I due giovani appoggiati alla balaustra, sulla sinistra della tela, appartengono probabilmente alla famiglia dei Loredan, benefattori della Scuola.
  • Il giovane, posto di fianco, indossa aderenti calze di panno, un corto giubbetto detto farsetto che lascia uscire dalle fenditure delle maniche gli sbuffi della camicia e un berretto di panno con ricami, inoltre regge un falcone che lo identifica come cavaliere.
  • Il ragazzo accanto indossa un giubbone rosa foderato di nero e calze di colore diverso, tipico costume degli appartenenti alle Compagnie della Calza: società costituite da giovani nobili occupati ad organizzare feste, rappresentazioni e talvolta impegnati ad accogliere le ambasciate straniere.
  • Al centro della scena un personaggio reca sulla manica l’insegna della Compagnia degli Ortolani, società interessata alla rappresentazione di commedie, il cui simbolo era un recinto di giunchi intrecciati.
  • Usuali per gli uomini della fine del Quattrocento sono le collane d’oro a catena grossa, dette schiavonesche perché ricordano le catene degli schiavi, e gli abiti ornati con pietre e perle.
  • Orsola indossa una lunga sopraveste azzurra con lo scollo trapunto di perle e le maniche staccabili aperte da fenditure per fare uscire lo sbuffo della camicia, segno di ricchezza. I capelli sono ornati di perle, simbolo di purezza.