INCISIONI

Andrea Zucchi/Jacopo Robusti detto Tintoretto
Incisore/Inventore

Venezia protettrice della libertà
Acquaforte, 435 x 402 mm
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Gabinetto dei Disegni e Stampe, n. 667.

Iscrizione: "Siluestro Maniaco delineò - Andrea Zucchi Sculp./Donna che rompe un giogo, et altre figure, che portano il Pileo insegna della libertà Opera del Tintoretto nella sala de VENETIA.19/Per il Louisa in Rialto." (margine inferiore). Foglio 490 x 698. In "Il Gran Teatro…" di Domenico Lovisa, 1717 (II edizione 1720).



L'incisione di Andrea Zucchi su disegno di Silvestro Maniaco riprende il tondo che Jacopo Tintoretto affrescò nel 1577 per il soffitto della Sala delle Quattro Porte di Palazzo Ducale, raffigurando Giunone che conferisce a Venezia potere e nobiltà insieme ad altri doni, ad esaltazione delle origini divine della città, il suo saggio governo e il suo potere esteso anche ai domini sulla terraferma.


Johann Gottifredo Saiter/ Paolo Caliari detto Veronese
Incisore/Inventore

Allegoria di Venezia
Acquaforte e bulino, 296 x 156 mm
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Gabinetto dei Disegni e Stampe, n. 547.

Iscrizione: "Paolo Cagliari inventò; e dipinse/ Valentino le Febre disegnò - Gottifredo Saiter scolpì./ Appo I. Alessandri e P. Scattaglia Venezia". In "Le opere scelte dipinte da…", Venezia, 1749 e "Raccolta " T. Viero, 1789.












L'incisione raffigura Venezia seduta sul globo con il piede appoggiato sul leone, simbolo del patrono della città, ripresa dall'ovale sul soffitto della Sala dell'Udienza di Palazzo Ducale decorato tra il 1553 e il 1556, collocato nell'angolo tra le due tele di Paolo Veronese con Giunone e Venezia e Venezia spezza i ceppi. Lefèbre ha inciso anche l'altro ovale d'angolo di Veronese raffigurante la Gioventù e la Vecchiaia.


Pietro Monaco/ Pompeo Batoni
Incisore/Inventore

Allegoria della gloria antica di Venezia, Venezia trionfante
Acquaforte e bulino, 378 x 508 mm
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Gabinetto dei Disegni e Stampe, n. 863.

Iscrizione: "En ut pacatis…aevo/Extat apud Marcum Fuscarenum Equitem, et Divi Marci Procuratorem/Pompejus Batoni…1737 - Petrus Monaco delin et sculp. An. 1751"


L'incisione di Pietro Monaco riprende il quadro di Pompeo Batoni del 1737 raffigurante il Trionfo di Venezia, ora al North Carolina Museum of Art Kress Collection di Raleigh, dipinto a Roma per Marco Foscarini, ambasciatore veneziano alla corte papale, che voleva trovare nel glorioso passato della città forza e speranza per il futuro. Venezia, come Venere nata dal mare, siede sul trono costituito da una conchiglia, su un carro trionfale trainato da leoni alati, attributi del patrono Marco. Vicino a lei ci sono putti in atto di offrire i doni della terra, che sullo sfondo, sono rappresentati dalle illusioni della terraferma, Cerere e Agricoltura. Sull'estrema sinistra si contrappone Nettuno, a raffigurare il dominio sui mari; è lui che indica lo scorcio architettonico di bacino San Marco. Tra le nubi vola la Fama con la tromba e il ramo di alloro, sovrastata dalla Historia, raffigurata come Giano bifronte. Infine, sopra il doge, Mercurio illustra ad un gruppo di filosofi greci il libro della storia di Venezia, facendo della composizione una vera e propria allegoria del suo mito politico. Nella stessa raccolta esiste un altro esemplare ( cat. n. 40), eseguito nel 1751 dallo stesso incisore, smarginato (mm. 308 - 500) e con l' iscrizione trascritta parzialmente nel vecchio montaggio con dedica al conte Giovanni Corner e la data 1864.



Giuseppe Wagner/Antonio Canal detto Canaletto
Incisore/Inventore

Veduta fantastica di Venezia
Acquaforte e bulino, 215 x 295 mm
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Gabinetto dei Disegni e Stampe, n. 611.

Iscrizione: "Ant.° Canaletto inven. Wagner scul.Ven.a C.P.E.S./Casa de'Numi e un tempio - E in lui non trema un empio!/N.° 52.1"










L'incisione raffigura un Capriccio con la cattedrale di San Pietro in paesaggio fantastico e fa parte dei Sei villaggi fantastici incisi da Wagner da opere ora perdute di Canaletto.