GIAMBATTISTA TIEPOLO
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La pittura veneziana visse nel Settecento un’ultima grande stagione di straordinaria fioritura, assumendo un ruolo di indiscutibile prestigio in tutta Europa. Al mecenatismo di stato subentrò quello dei privati, effettivi detentori del potere economico: gli ordini religiosi e l’aristocrazia, di lontana o di recente formazione. E nell’iconografia celebrativa alla glorificazione della Repubblica si sostituì quella delle singole famiglie che affidavano ai pittori, primo fra tutti Tiepolo che rappresenta per eccellenza il secolo, l’esaltazione dei propri fasti e la ricostruzione di antiche e nobili ascendenze. I palazzi acquistano un’eleganza più semplice, classicheggiante nella facciata, mentre l’interno stupisce per l’arredo rococò che coinvolge l’intero ambiente: specchi, stucchi, mobilio, affreschi, tutto è pensato per abbellire con ritmi svolazzanti e curvilinei ambienti di un lusso sfrenato e, accanto ai grandi saloni di rappresentanza, nascono salottini intimi e accoglienti dove ricevere. |
Giambattista Tiepolo
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Nella sua vasta produzione Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770) recupera l’ingente patrimonio della monumentale pittura di Veronese per ricreare un mondo spettacolare dove gli spazi si dilatano all’infinito, sfruttando al massimo le possibilità della scienza prospettica, ma soprattutto manipolando con tecnica sapiente il dosaggio e la distribuzione della luce, sempre di un intensità assoluta, solare. Per quel colore-luce così delicato, irreale, luminosissimo, dovuto all’uso dei complementari e delle ombre colorate, sarà riconosciuto dai contemporanei come il “Veronese redivivo”.
![]() Giambattista Tiepolo
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![]() Giambattista Tiepolo
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Un vero e proprio omaggio al Veronese è il comparto centrale del soffitto della chiesa dei Gesuati.
![]() Giambattista Tiepolo
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![]() Paolo Veronese
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Anche nei pennacchi realizzati per la chiesa degli Scalzi, conservati alle Gallerie dell’Accademia dopo il bombardamento austriaco che nella notte del 28 ottobre 1915 distrusse il soffitto dell’edificio, vi è un chiaro richiamo alle soluzioni adottate da Veronese. L’artista rappresenta alcuni fedeli in abiti cinquecenteschi mentre assistono al miracolo del Trasporto della Santa Casa di Loreto, dipinto che occupava l’intera volta e del quale si conserva un bozzetto. Il vivace cromatismo delle vesti risalta sulle nitide superfici delle finte architetture creando un effetto teatrale.
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![]() Giambattista Tiepolo
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Paolo Veronese
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