Episodi della Genesi

Il ciclo pittorico, raffigurante episodi della Genesi, fu eseguito da Tintoretto per la Scuola della Trinità, demolita nel 1631 per far posto alla basilica della Salute. Dei tredici quadri prodotti, oggi possiamo vedere: agli Uffizi Il Creatore che rimprovera Adamo ed Eva e alle Gallerie dell'Accademia le tre opere sottostanti.

Nella Creazione degli animali «La scena appare articolata dal gesto perentorio dell’Eterno – figura sospesa in un alone di intensa luce gialla […] che dà il via a quell’impeto di moto che ritma la composizione in un’unica direzione. I pesci, gli uccelli, scaglionati in file parallele, e gli altri animali costituiscono gli accenti di quella sbrigliata fantasia con la quale l’artista evoca l’alba del mondo […]». (Pallucchini, Rossi 1982)

Jacopo Tintoretto
La creazione degli animali, 1550-53
Venezia, Gallerie dell’Accademia.


«Una pennellata fervida, nei tocchi di luce, fa vibrare la rigogliosa massa arborea, il piccolo angelo avvolto in un alone luminoso, le guizzanti figurine dei progenitori [scacciati dopo aver commesso il peccato]. In primo piano le figure di Adamo ed Eva, disposte in diagonale, […] sono definite da una modellazione estremamente morbida nei trapassi chiaroscurali, e le ampie masse dei corpi emergono come lievitanti nelle parti colpite dalla luce […]». (ibidem)

La tentazione di Adamo ed Eva, 1550-53
Venezia, Gallerie dell’Accademia.


«La natura cupa e rigogliosa, che lascia appena intravedere a destra uno squarcio di sereno, sottolinea la violenta drammaticità dell’azione, in una composizione scandita da continui contrasti di luce e di ombra culminanti nella contrapposizione dei due corpi; quasi in piena luce quello del soccombente Abele, in ombra quello di Caino». (Rossi 1994)

Caino e Abele, 1550-53
Venezia, Gallerie dell’Accademia.


la natura interpretata

«Il rapporto tra figure e natura diventa particolarmente intenso nelle due poetiche sante immerse nel paesaggio.
Nel grandioso scenario naturale di due vasti panorami visti all’ora dell’imbrunire, le sante sono sole, pensose. Tremiti di foglie, riflessi di acque, digradanti lontananze s’accendono liricamente grazie a una luce misteriosa che protegge la loro affascinante serenità».
(Zuffi 2005)

Santa in lettura (La Maddalena), 1583-87
Venezia, Scuola Grande di San Rocco.

Santa in meditazione (Santa Maria Egiziaca), 1583-87
Venezia, Scuola Grande di San Rocco.