Il polittico e i reliquiari
Il polittico è un dipinto composto da più scene. Le immagini, che ai fedeli erano di immediata comprensione, avevano
lo scopo di narrare la storia religiosa ad una popolazione di analfabeti. Nel Trecento si verificò il trionfo delle
“arti minori”. I reliquiari presentavano spesso una struttura simile al polittico. Questi altari portatili erano posti
nelle chiese o nelle case dei grandi signori e servivano per custodire le reliquie de santi delle quali esisteva
un diffuso commercio. Erano decorati con filigrane, smalti e pietre il cui colore simboleggiava spesso le virtù dei martiri.
Nicolò Chinello, Alessandro Forzan, Sebastiano Noventa, Giovanni Paccagnella, Daniel Pagnin
La pala
Nel Quattrocento al polittico si preferisce la pala: una tavola di forma quadrata o rettangolare posta sopra all’altare. La pala presenta alcuni santi che, attraverso lo sguardo e i gesti, dialogano con Gesù e la Madonna posti al centro della scena, per questo si dicono “sacre conversazioni”. La pala risponde ad una struttura prospettica realistica e, rispetto al polittico, la scena è unitaria. Il pittore decide la provenienza della luce, l’ambiente è realistico e la scena si svolge un luogo sacro.
Davide Giacomin, Mattia Meggiorin, Enrico Pavin
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Venezia, Gallerie dell’Accademia
Si tratta del museo di pittura più importante di Venezia. Ospita al suo interno una ricca raccolta di opere venete prodotte tra il Trecento e il Settecento, offrendo un significativo panorama complessivo dell’arte veneziana nei secoli. Noi abbiamo avuto la preziosa occasione di poter visionare i polittici e le pale, ma soprattutto le meravigliose pale d’altare del Veronese. Accompagnati dalla direttrice didattica, abbiamo potuto apprezzare le varie opere e le tecniche con le quali sono state realizzate.
Andrea Angi, Andrea Canton
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Padova, Museo Diocesano
Al laboratorio didattico del Museo Diocesano di Padova, l’operatrice museale ci ha spiegato quali erano gli strumenti necessari per scrivere in caratteri gotici e rinascimentali. La tecnica era molto accurata e la scrittura delle lettere molto perfezionata. Ognuno di noi ha provato a scrivere le lettere antiche che verranno usate per il titolo del nostro cd multimediale.
Ion Gherman, Davide Spinello
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Padova, basilica di Santa Giustina
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Visita alla basilica di Santa Giustina e alla basilica del Santo
Un benedettino ci ha guidati nella visita alla basilica di Santa Giustina che, appena entrati, ci è apparsa molto grande. Sull’altare maggiore, all’interno di una cornice di legno ricoperta d’oro, c’è la pala del Veronese, Il martirio di santa Giustina, uno dei dipinti più grandi creati dall’artista.
Poi ci siamo recati alla basilica di Sant’Antonio dove ci attendeva un frate francescano che ci ha raccontato la vita del santo davanti a una statua moderna, collocata in uno dei chiostri, che lo ritrae a grandezza naturale. Sant’Antonio con la mano destra tiene un bambino che sembra volare e porge la sinistra verso il basso a chi gli sta vicino.
Davide Ansari, Marco Coccato
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La basilica di Sant’Antonio
L’attuale basilica è in gran parte realizzata attraverso tre costruzioni. Ai tempi di sant’Antonio qui sorgeva la chiesetta di Santa Maria Mater Domini. Accanto ad essa, nel 1229, era sorto il convento dei frati fondato probabilmente dallo stesso sant’Antonio. Il primo nucleo della basilica era una chiesa francescana a una sola navata con abside alla quale nel tempo vennero aggiunti vari elementi architettonici. All’interno si nota l’abside che, tutta affrescata nel secolo scorso, riprende lo stile gotico originario. Sopra alle navate laterali corre un ballatoio che accompagna la navata centrale dando unità all’insieme.
Marco Benvegnù, Damiano Longo
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Conclusioni
Questa nuova iniziativa, intrapresa nell’ottobre del 2005, ci è molto piaciuta, perché abbiamo imparato ad
osservare le opere d’arte e non solo; sappiamo come comprenderle, individuare i personaggi dei dipinti, sapere di quali
santi abbiamo trattato e discusso. Inoltre questo lavoro ci ha riempito di soddisfazioni perché, quello che abbiamo
prodotto, l’abbiamo realizzato noi studenti, con l’aiuto dell’insegnante. Adesso conosciamo un aspetto molto importante
della nostra cultura umanistica e, in particolare, il legame tra l’arte e la religione. 2F
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Secondo me quest’area di progetto è stata una bellissima esperienza perché abbiamo potuto accrescere le nostre conoscenze sull’arte, ma soprattutto abbiamo acquisito la capacità di saper riconoscere autonomamente i vari tipi di opere sapendole descrivere.
Andrea
Quest’ area di progetto mi è piaciuta perché abbiamo visitato tanti luoghi e abbiamo potuto fare qualcosa di diverso dal solito, inoltre mi è piaciuto molto lavorare in gruppo perché ho potuto esprimere il mio parere.
Davide A.
Ho imparato in primo luogo a riconoscere molti santi, da solo mai ci sarei riuscito; in secondo luogo ho capito il vero significato dei dipinti che abbiamo analizzato.
Nicolò C.
L’area di progetto è stata interessante perché mi ha permesso di vedere dal vivo, con le visite a Venezia e a Padova, quello che abbiamo analizzato in classe.
Marco C.
Ho capito il valore sociale dei dipinti. Giovanni D. P.
Ho visto molti esempi di arte e architettura italiana che, come straniero, non conoscevo. In particolare mi sono piaciute le opere del Veronese e soprattutto lo Sposalizio di santa Caterina dove la santa è ritratta vestita con gli abiti lussuosi dell’epoca.
Ion
Anche se un po’ noiosa, sono felice del percorso che abbiamo fatto perché ho appreso nuovi punti di vista per l’osservazione di chiese e opere d’arte antiche.
Mattia
Mi è piaciuto molto fare quest’area di progetto perché è stato un momento di arricchimento culturale e un bellissimo modo di uscire dall’ordinario della scuola. Mi sono divertito anche perché è stato bello lavorare con i miei compagni.
Sebastiano
Questa esperienza mi ha fatto capire meglio l’importanza degli oggetti d’arte e degli arredi sacri. Giovanni P.
Ho capito il significato della pittura sacra, alla quale prima non prestavo attenzione. Enrico
Ho capito la funzione dell’architettura e l’organizzazione del lavoro necessario alla sua realizzazione. Niccolò S.
Il laboratorio di scrittura per me è stato molto interessante perché sono riuscito a cogliere l’evoluzione del carattere maiuscolo capitale e minuscolo corsivo.
Davide S.
L’area di progetto mi ha insegnato a leggere i dipinti sacri e mi sono divertito a trovare le differenze tra le pale analizzate, ma allo stesso tempo non mi ha coinvolto del tutto.
Matteo
Se vuoi vedere il nostro fascicolo didattico vai al sito dell'istituto.
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