Alessandro Falca detto Longhi, Ritratto di Goldoni |
Prefazione alla prima raccolta delle Commedie, 1750Era [...] corrotto a segno da più di un secolo nella nostra Italia il comico teatro, che si era reso abominevole oggetto di disprezzo alle oltremontane nazioni.
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... pensai, dico, che agevolmente si avrebbe potuto render la commedia migliore, più sicura e di ancor più felice riuscita, scrivendo la parte di tutti i personaggi, introducendovi vari caratteri, e tutti lavorandoli al tornio della natura, e sul gusto del paese nel quale dovean recitarsi le mie commedie...
... dirò con ingenuità, che sebben non ho trascurata la lettura de' più venerabili e celebri autori, da' quali, come da ottimi maestri,
non possono trarsi che utilissimi documenti ed esempli: contuttociò i due libri su' quali ho più meditato, e di cui non mi
pentirò mai di essermi servito, furono il Mondo e il Teatro...
Il libro del Mondo e il libro del TeatroIl Mondo è davvero, per il Goldoni, il primo "maestro", necessario in ogni tempo alla vitalità della commedia [...]. Il Mondo è definito [...] nella sua varietà di caratteri, di passioni,
di "avvenimenti curiosi", di "correnti costumi": dei "vizi e dei difetti", aggiunge, "che sono più comuni del nostro secolo e della nostra Nazione"; e anche dei "mezzi con cui qualche persona
virtuosa resiste a questa corruttela." Il suo teatro vuol essere, dunque, trascrizione del contemporaneo e di un contemporaneo nazionale [...].
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Giovanni Antonio Canal detto Canaletto, Il ponte di Rialto |
Il Teatro è una realtà fittizia, provvisoria, che rinvia a "ciò che si vede tutto il giorno nel Mondo": se è il risultato di un'osservazione del Mondo, in esso trova anche la sua funzione.
Il Teatro non è quindi una forma autonoma. Da una parte, infatti, la "Commedia
è Poesia da rappresentarsi, [...]; dall'altra ha fuor di sè il
suo compimento, e ciò non può essere dimenticato da "uno da "uno
scrittore... che scrive per il Teatro, ch'è quanto a dire principalmente pel Popolo."
La commedia è dunque un'illusione di realtà, ottenuta con la rappresentazione,
che tende a far riconoscere al popolo i veri aspetti di essa.
Tratto da M.Baratto, "Mondo" e "Teatro" nella poetica di Goldoni, in Tre studi sul teatro: Ruzante, Aretino, Goldoni, Vicenza 1964
Critica della nobiltà e critica della borghesia Il personaggio di Pantalone, maschera conosciuta
dai comici dell'arte, è il primo "carattere" storico coerente che il mondo
contemporaneo, grazie a Goldoni, immette nello spettacolo tradizionale
con la forza di una storica necessità. Rielaborazione da R.Ceserani, L.De Federicis, Il materiale e l'immaginario, v.VI, Torino 1981 |