Ricostruzione della pianta di Villa Madama.
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Raffaello, tra il 1517 e il 1518, progettò per il cardinale Giuliano de’ Medici una delle più grandiose ville del Rinascimento, situata a Roma sulle pendici del Monte Mario e destinata al soggiorno estivo nonché al riposo dagli affanni del lavoro. Il grande complesso si ispirava alle architetture dell’età imperiale – Villa Adriana a Tivoli – e alle descrizioni fatte da Plinio della Villa Laurentina dal quale Sanzio deriva la scelta degli ambienti termali, il cortile circolare, l’ippodromo e soprattutto l’accordo tra architettura e natura. Erano previsti terrazzamenti e giardini con fontane oltre al teatro “all’antica” e al cortile rettangolare. Dell’intero progetto fu realizzata solo la parte a nord, che comprende meno della metà del palazzo e la sistemazione dei giardini dietro di esso. La loggia riprende le strutture termali romane, gli spazi quadrati delle tre campate si dilatano in ampie esedre coperte a volta. La villa deve il suo nome a Madama Margherita d’Austria, figlia di Carlo V e moglie del duca di Firenze Alessandro de’ Medici, che vi abitò a più riprese.
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