Edificata a Roncade nel 1514 e abitata nel 1522 dalla famiglia Badoer-Giustinian, è la prima villa veneta all’antica a introdurre una facciata con logge concluse da un timpano, pur mantenendo la cinta merlata di tipo medievale con torri e fossato. Qui per la prima volta si riconosce nel progetto unitario di Fra’ Giocondo una ratio umanistica che riunisce in un disegno organico la villa padronale agli annessi agricoli. Il “palazzo”, che fa da controparte alla funzionalità delle barchesse volutamente spoglie, presenta nello schema distributivo ripetuto sui due piani una regolarità inusuale a Venezia: il corpo centrale è occupato dalla sala passante alla quale si affiancano due stanze per lato. L’effetto di trasparenza spaziale era accentuato dalla decorazione pittorica della facciata, ora consunta: illusionistiche logge aperte, soffitti colorati, decorazioni all’antica, in sintonia con quanto avveniva a Venezia - si pensi alle finte prospettive dei Lombardo nella Scuola Grande di San Marco.
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Domenico Gallo
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L’eccezionale importanza del progetto per la villa Giustinian consiste nell’avere riorganizzato razionalmente tutti gli elementi costitutivi e funzionali della casa rurale, anticipando le soluzioni palladiane.
Certamente più confusa appariva la distribuzione delle funzioni in una villa veneta di fine Quattrocento come ben rappresenta l’illustrazione di Crescenzio.
Pietro Crescenzio
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Villa Giustinian
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